GIU‛ LE
MANI DAI FIUMI
TREBBIA E NURE !
DIGHE, BRIGLIE, CENTRALINE, ARGINI
ARTIFICIALI, BARRIERE DI GHIAIA
DIGHE in Val Nure: Nel 2017 il Consorzio di Bonifica di Piacenza e Iren hanno incaricato l’azienda privata Geotecna Progetti a pianificare alcuni progetti di costruzione di
dighe sul fiume Nure. Nel dicembre 2018 il Consiglio
dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val Nure annuncia la commissione di uno
studio relativo al fabbisogno idrico della vallata, ma causa rinnovo dei
consigli comunali, non viene deliberato. Dal 2017 ad oggi il Consorzio di
Bonifica e Iren non hanno mai valutato
la necessità di presentare pubblicamente i progetti alla popolazione della
valle, dichiarando in mala fede che si sta
discutendo inutilmente poichè esistono solo ipotesi e non reali
progetti. Il 31 agosto
2019 l’assessore regionale alla
sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa, la piacentina Paola Gazzolo annuncia il finanziamento
di uno studio regionale finalizzato a quantificare il fabbisogno idrico
dell’intera vallata. Ma perché non si calcola anche la dispersione della rete
irrigua in Val Nure? E’ doveroso che tale studio non sia affidato a Iren e Consorzio di Bonifica di Piacenza, ma a soggetti politicamente
indipendenti per evitare l’ennesimo
conflitto d’interessi.
I TRE PROGETTI: Il primo interessa la zona della
media valle, tra le frazioni di Biana e Recesio. L’invaso raggiunge i 40 metri
di altezza e ben 450 metri di larghezza.
L’intervento prevede l’installazione di un impianto idroelettrico. Il secondo
progetto pianifica una diga sul Nure all’altezza dell’abitato di Olmo di
Farini, un secondo invaso sull’ affluente del Nure, il Rio Restano. Il torrente
verrà intubato totalmente e si prevede l’installazione di una lunga condotta di
collegamento tra i due invasi oltre a una deviazione del torrente Groppo Ducale
e l’ installazione di una centralina idroelettrica. Il terzo progetto interessa
più aree dell’alta val Nure: la prima diga interessa gli abitati di Gambaro,
Prelo (le acque del lago artificiale andrebbero fino all’abitato di Rompeggio),
Farini dove i progettisti prevedono la costruzione di una seconda diga e per
concludere in bellezza, una bella condotta forzata di ben 15 km che collega i
due invasi. Previste ben due centraline idroelettriche. Nel secondo e terzo
progetto la diga raggiunge l’altezza di ben 80 metri e ogni progetto
immagazzinerà 10 milioni di m3 di acqua.
ALCUNE VALIDE ALTERNATIVE: E’ necessario un risparmio idrico sia a livello civile,
produttivo che agricolo con coltivazioni di varietà meno idroesigenti e non
l’impiego di nuove tecnologie che utilizzano serre riscaldate (ricreando
ambienti sempre più artificiali e iper costosi a livello energetico). Riteniamo
fondamentale un reale miglioramento dell’efficienza delle reti, un risparmio
nelle tecniche di distribuzione e di irrigazione, l’accumulo in bacini contigui
alla rete di distribuzione o in casse di espansione (sulla carta lo prevede
anche la Regione), irrigazione a goccia,
riutilizzo dell’acqua proveniente dai depuratori e considerando la peculiarità del nostro
territorio, pozzi in pianura nel bacino sotterraneo del Trebbia e del Nure e
nella golena del Po, dove affiorano le acque sotterranee per l’abbondanza delle
falde superficiali (quest’ultima alternativa è da sempre sostenuta dal geologo
piacentino Giuseppe Marchetti).
Gli “illustri” soggetti pro diga (Federico Scarpa/Commissione invasi, Filippo Gasparini/Confagricoltura
e Consorzio Servizi e Infrastrutture) sono
sempre ben attenti a non muovere
un dito a favore di progettualità che diano uno slancio reale all’agricoltura
di montagna che da tempo sta inesorabilmente decadendo sotto la ghigliottina
fiscale e la totale mancanza di sbocchi commerciali necessari per la
valorizzazione dei prodotti locali. “Valorizzare le risorse montane”, ormai è
il proclama più in auge tra i politicanti sia a livello nazionale che locale.
Tale evanescente dichiarazione d’intenti è inserita in un’ottica prettamente
strumentale che considera le “capacità del territorio” come fonti
esclusivamente utili per aumentare i profitti delle varie aziende
agroindustriali da sempre sostenute politicamente ed economicamente da enti
statali e privati. Si presentano all’opinione pubblica come i veri paladini
della gastronomia piacentina ma in realtà sono esclusivamente interessati a
sostenere gli influenti imprenditori agroindustriali.
BRIGLIE, ARGINI ARTIFICIALI, DEVIAZIONI FORZATE/BARRIERE DI
GHIAIA: Il
Consorzio di Bonifica ha recentemente ottenuto ulteriori finanziamenti per
costruire: briglie su numerosi torrenti
dell’ Appennino, e opere artificiali finalizzate a rafforzare gli argini del
fiume Nure e Trebbia, innalzati per
difendere le numerose colate di cemento, in totale disprezzo del patrimonio
ittico e ambientale. Il Consorzio ha recentemente innalzato nel greto del
Trebbia, un devastante sbarramento di ghiaia trasversale che occupa tutto
l’alveo del fiume a valle di Rivergaro, al fine di indirizzare le acque del
fiume nel canale di irrigazione “Rio Villano”, ignorando le procedure finalizzate
alla tutela dell’ambiente e della fauna definite dal Parco del Trebbia. Nulla di nuovo…Nella tarda primavera la Regione ha concesso la movimentazione di enormi quantitativi di
ghiaia nell’alveo del fiume Trebbia al fine di dirigere e canalizzare il flusso
delle acque (tra Dolgo e Quadrelli e a
valle di Travo). Ogni anno il greto dei fiumi si sta sempre più
trasformando in un canale artificiale in grado di aumentare pericolosamente la velocità
delle acque durante le piene autunnali e primaverili spesso improvvise e violente, causate dal devastante
cambiamento climatico. Campeggi, campi sportivi, strade e costruzioni civili o
produttive realizzate in alveo o in fascia di esondazione dovrebbero essere urgentemente
ricollocati altrove.
CENTRALINE: Dal novembre 2019 le tutele per i corsi d'acqua naturali non vengono
rispettate e sulle montagne
si continuano a
costruire centraline idroelettriche, la cui convenienza è data
solo dagli incentivi e non certo dalla quantità trascurabile di energia
prodotta e ciò a danno degli ultimi torrenti naturali in Italia.
OPPOSIZIONE: E’ necessario sostenere
un’opposizione totalmente distaccata dalle logiche partitiche e un percorso che sia in grado di costruire una
resistenza realmente popolare che non deleghi la lotta alle poche associazioni
ambientaliste che spesso spingono per un’ opposizione di natura esclusivamente
tecnica e filo-istituzionale. Bisogna contrastare le dighe qui come altrove
ponendo in discussione un sistema energivoro solo in grado di dar risposta alla
richiesta di futili bisogni strategicamente indotti da un sistema consumistico
che sacrifica sull’altare del “Progresso”, la qualità di vita dell’intero ecosistema
di cui le comunità umane fanno parte. E’ l’umanità che distrugge gli equilibri,
non la Natura! E’ la società antropocentrica che uccide, alleva, tortura,
schiavizza la specie animale. La distruzione del pianeta non potrà mai essere
realmente fermata dai palliativi dettati dalla cosiddetta “economia verde”
(economia sostenibile) che ha la finalità di trovare strategie
tecno-industriali che permettono solo un rallentamento dell’enorme “macchina
devastatrice”, ovverosia del sistema capitalistico sempre pronto a rimodellarsi
ma mai a mollare la presa. Negli ultimi anni si è fatta cadere la
responsabilità dell’inquinamento ambientale sul solo singolo individuo, che
indubbiamente, in una società dei consumi e dello spettacolo, fa indubbiamente
la sua parte, ma non possiamo permettere di consideralo l’unica causa della
devastazione in corso da decenni. E’ necessario porre sotto torchio il sistema
tecno-industriale. Bisogna arrestare le politiche del profitto che violentano e
nello stesso tempo musealizzano una Madre Natura ormai mercificata e
addomesticata in molte parti del globo dove anche la Civiltà tecnologica più “verde”, più “equa”, più “sostenibile” ci
sta divorando giorno per giorno.
Forza! Non rassegnarti, l’indifferenza è
complicità!
COMITATO EMILIO
CANZI
info. www.comitatoemiliocanzi.blogspot.com Fb Piacenza antirazzista
DIGHE IN VAL NURE
I DUE LUOGHI più apprezzati dai cementificatori...
NURE all'altezza di OLMO DI FARINI
E la stretta e selvaggia valle del RIO RESTANO affluente del NURE
ALLUVIONE DEL 14.9.2015 - IL FIUME NURE RIPRENDE I SUOI SPAZI
paese di FARINI
Alluvione del 14.9.2015
LA FORZA DEL NURE DIVORA LA STRADA COSTRUITA AL FIANCO DEL FIUME ALL'ALTEZZA DI RECESIO
SBARRAMENTO TRASVERSALE CHE OCCUPA TUTTO L'ALVEO DEL FIUME TREBBIA ALL'ALTEZZA DI RIVERGARO
L'acqua del fiume Trebbia vengono indirizzate nel canale irriguo "RIO VILLANO"
Grandiosa opera del Consorzio di Bonifica di Piacenza...Un applauso!!
I FIUMI TRASFORMATI IN CANALI
A MONTE e A VALLE DI TRAVO:
IL TREBBIA è parzialmente o totalmente CANALIZZATO per lunghi tratti
a valle di TRAVO, all'altezza della piccolissima frazione di LAZZARETTO
è COMPLETAMENTE CANALIZZATO per 400 METRI
MONTAGNE DI GHIAIA ALTE 4 METRI
il tutto per costruire, con materiale proveniente dal bresciano, barriere a difesa di abitazioni costruite all'altezza del letto del fiume. ASSURDO!Inoltre senza l'utilizzo di gabbioni contenenti i sassi del fiume trebbia, le prime piene consistenti muoveranno i massi granitici recentemente posizionati. Tali barriere sono devastanti sia per la fauna ittica che per il paesaggio oltre ad essere ben poco funzionali.
Campeggi, campi sportivi, strade e costruzioni civili o
produttive realizzate in alveo o in fascia di esondazione dovrebbero essere urgentemente
ricollocati altrove!
in difesa della piccolissima frazione di LAZZARETTO
BRIGLIE - I TORRENTI NATURALI SOLO UN VECCHIO RICORDO?
NO alle CENTRALINE IDROELETTRICHE
nei fiumi e torrenti NATURALI